Oggi è stata una giornata imprevista dovuta al fatto che ancora una volta mi sono lasciata catturare dalla bellezza mozzafiato che solo la Colombia sa offrire. Questa mattina quando mi sono svegliata nella mia stanzetta a Bogotà pronta per inaugurare il primo giorno di questo 2018 con una nuova partenza ero di malumore. Dopo aver radunato tutte le mie cose, mi sono messa in marcia verso la costa nord della Colombia, ma contrariamente al mio modo di affrontare un viaggio mi sentivo decisamente preoccupata perché sprovvista di cellulare o di qualsiasi altro mezzo tecnologico per comunicare con il resto del mondo. In effetti dopo 5 anni di viaggi, a causa di un problema tecnico che ha messo KO il mio cellulare, mi sono ritrovata a dover affrontare l’ignoto come facevano i veri viaggiatori di un tempo. La differenza però sta nel fatto che in passato non conoscevano le moderne tecnologie comunicative io, al contrario, sono una nativa digitale e di conseguenza dipendente da internet, dai social e da tutti i vantaggi che questa infinita rete virtuale offre. Al mio risveglio, dunque mi sentivo nervosa e alquanto ansiosa. Nonostante le mie preoccupazioni mi sono messa in marcia provvista di un bel taccuino ricco di informazioni utili e di tutto quello che mi sarebbe potuto servire durante il mio itinerario.
I N M A R C I A . . .
Da Bogotà mi sono diretta alla stazione centrale senza il mio amato compagno di viaggi Google maps. La ricerca del posto è stata un po’ laboriosa perchè Bogotà è una città grandissima, quindi raramente esistono bus interni diretti e io dipendevo totalmente dalle informazioni della gente. Arrivata a destinazione mi sono diretta a Villa de Leyva la prima città al Nord di Boghotà segnata sul mio itinerario cartaceo. Ancora una volta il viaggio in bus mi ha regalato tante emozioni visive (i paesaggi montuosi della Colombia non smettono ancora di sorprendermi) e dopo 3 ore ho raggiunto il mio traguardo. Ville de Leyva mi ha entusiasmato immediatamente. Appena arrivata, mi sono messa alla ricerca dell’Ostello ma nessuno sembrava conoscerlo e di conseguenza non mi davano informazioni per raggiungerlo. Ecco confermata la validità e l’importanza del mio amico Google maps. Nonostante questa difficoltà, zaino in spalle, mi addentrai tra i piccoli vicoli della città ammirandone le infinite bellezze architettoniche. E girovangando qua e là la fortuna ha deciso di premiare la mia intraprendenza facendo comparire una insegna allettante: ‘camping cavallo’. Ritrovato il buonumore e varcata la soglia è apparso il luogo dei miei sogni ovvero uno stupendo campeggio nel bel mezzo di un area naturale fatto a doc per viaggiatori con zaino in spalla. Affittata una tenda a costo bassissimo e accantonata l’idea dell’ostello ho dovuto riconoscere che non era stato poi così difficile cavarsela senza internet: belle le conquiste personali che solo il viaggio sa offrirti!
V I L L A D E L E Y V A, B O Y O C A’
Ville de Leyva è una piccola cittadina tra le motagne colombiane. La sua caratteristica principale è quella di essere considerato un luogo turistico senza però essere invaso dalla massa. Questo consente di mantenere quasi intatte le sue caratteristiche. Le guide turistiche concordano nell’affermare che in questo posto il tempo sembra essersi fermato. La sensazione di trovarsi improvvisamente catapultati tra le pagine di una saga familiare di inizio secolo conferma subito questa impressione…È facilmente visitabile a piedi o in bici e si trova vicino a numerose attrazioni turistiche locali. È facilissimo organizzare escursioni a cavallo, in quad, cayak, nelle grotte e molto altro a costi sostenibili. E non solo, Villa de Leyva offre luoghi davvero unici: la visita al pozzo azzurro, l’opera in ceramica più grande del mondo, il parco naturale del Santuario della Flora e della Fauna di Iguaque (con il suo panorama selvaggio e dagli innumerevoli itinerari di trekking).
Quello che maggiormente sorprende di questa città sono le numerose piccole vie interamente ciottolate, sulle quali si affacciano eleganti palazzi in stile coloniale. Gironzolando tra essi, la mia attenzione è stata catturata da numerosi stimoli, tra negozi di artigianato, d’arte e di cucina locale, scegliere una via piuttosto che un’altra si è rivelata una decisione alquanto difficile. Le persone sono cordialissime e ogni angolo sembra vivere di vita propria decorato da una energia e una vitalità umana più unica che rara. I ristoranti sono ovunque, infatti è il posto perfetto per chi ama il cibo e ogni esercizio pubblico è talmente invitante che ci trascorreresti non solo il pranzo ma intere giornate: i ristorati non sono concepiti solo come luogo di degustazione ma ti permettono di entrare in un piccolo nuovo mondo fatto di giardini, vicoli, decorazioni, piante, bandiere, sassi, rocce, ruscelli, tavoli e profumi irresistibili. Villa de Leyva merita pienamente una visita durante un viaggio da e verso la capitale.
Noi che abbiamo superato gli “anta” da un pezzo viaggiavamo così come hai fatto tu adesso, senza cellulari, Google Maps e traduttori simultanei. Per noi era normale, così com’era normale darsi appuntamento con un amico una o due settimane dopo la partenza, in un posto ben preciso di Londra o Parigi, senza nel frattempo poter avvisare l’altro per eventuali contrattempi. La cosa bella è che non abbiamo mai mancato un appuntamento (anche se spesso si doveva aspettare qualche ora prima di vedere spuntare l’amico atteso).
Io non so proprio come facevate, mi sento limitata in tutto … che grandi MITI!!!! Tanto di capello…..